Il ricordo di Fabio Annunziata
Voglio ricordare un carissimo amico e un collega con il quale ho condiviso molte esperienze professionali e anni giovanili indimenticabili. Purtroppo, nei giorni scorsi, un destino malevolo si è portato via il caro Fabio Annunziata. Un ragazzone di cinquantacinque anni, cresciuto in mezzo a cavi, bnc, videocassette, transistor, apparati televisivi, telecamere, mixer, pc e altre innumerevoli diavolerie elettroniche create per fare la televisione. Ebbene sì, lui faceva televisione da molti anni, fin da ragazzino. Seguendo la passione che l’azienda di famiglia, titolare della storica emittente Teleriviera, aveva necessariamente trasmesso all’Annunziata “Junior”. Il padre, Giuseppe, cui va il più caldo abbraccio di solidarietà, insieme alla mamma Grazia, fu pioniere nel panorama delle tv private, creando una delle prime emittenti locali ed extra regionali italiane. Fondò un’emittente commerciale in un periodo in cui le tv facevano capolino nelle case degli italiani. Immagini in bianco e nero che sfumarono, dopo, in tenui colori. Per l’epoca fantascienza! La stazione televisiva (così erano chiamate le TV) in breve tempo diventò punto di riferimento importante anche per l’informazione di carattere locale, segnando un riscontro di pubblico e ascolti che negli anni andò sempre più confermandosi. Erano periodi in cui le telepromozioni e gli spazi commerciali trovavano ampio spazio nei palinsesti delle tv private. Del resto la sussistenza e la vita delle stesse emittenti erano strettamente collegate alle doti imprenditoriali e commerciali della proprietà. E’ in questo contesto che Fabio ha maturato esperienze e conoscenze specifiche, trasformando una passione nata in famiglia, nella sua principale attività professionale. Impossibile sarebbe elencare le produzioni e le trasmissione create nell’ambito di Teleriviera. Un’innumerevole sequenza d’immagini, contributi, servizi e trasmissioni realizzate, curando riprese, montaggio regia e addirittura la messa in onda delle stesse. Una filiera lavorativa che partiva dal prodotto grezzo, per terminare al prodotto finito. E Fabio sapeva ben ricoprire ogni ruolo, ogni mansione. Poi il tempo è passato, gli anni giovanili in cui insieme agli storici collaboratori dell’emittente il lavoro diventava anche il piacere di condividere esperienze e scherzose situazioni, hanno lasciato posto a nuove esperienze professionali che lo vedevano coinvolto anche all’esterno della sua Teleriviera. Nascono le collaborazioni con i principali broadcasters italiani. Lavora, infatti, per società e ditte specializzate nella produzione di programmi nazionali per le principali emittenti TV: Rai, Sky, Mediaset... La sua specialità diventa lo sport. Principalmente il suo ruolo si esprime all’interno della regia. La stanza dei bottoni, insomma. Qui padroneggia in modo mirabile strumenti specifici nati per fornire contribuzioni all’interno del programma in corso di produzione. Spesso eventi live, carichi di responsabilità, in cui ogni dettaglio deve essere accuratamente ponderato. BLT, EVS, Slow Motion, Replay… tutti termini in cui Fabio si ritrovava quotidianamente e della cui gestione era diventato Maestro. Una sicurezza avere Fabio in saletta RVM. Gli occhi fissi sul monitor e le mani, come mille tentacoli di una piovra, pronte ad assecondare le frettolose e incalzanti richieste del regista di turno. Un professionista che si era guadagnato la stima di tutti gli addetti ai lavori. Proprio così, era diventato un’eccellenza. La sua carriera sembrava pronta per un’ulteriore svolta professionale... Pochi giorni fa, infatti, avrebbe stipulato un contratto con un’azienda leader del settore. Proprio nel campo in cui Fabio si era maggiormente specializzato e dove avrebbe potuto apportare il proprio indiscusso contributo personale e professionale. Ne era felice ed orgoglioso. Purtroppo la storia si è fermata lì. Proprio come il cartello che campeggiava in tv sulla frequenza di Teleriviera nell’ultimo periodo, quando con l’avvento delle rivoluzioni apportate dal cambio delle frequenze digitali, la tv della famiglia Annunziata, stava cessando l’attività. Un triste messaggio che alla luce del tragico evento, può essere interpretato come inquietante presagio. “La nostra storia finisce qui”, aveva scritto lo stesso Fabio. Che sia il destino. Che sia la vita, magnifica ma spesso così tremenda da privarci degli affetti e delle persone più care, a giocare tragici scherzi, non ci è dato sapere. Ciò che posso dire è che Fabio resta e resterà sempre vivo nei cuori di chi ha avuto il piacere di conoscerlo. Per mia convinzione credo che ciò che qui vive, mai si disperderà e che dunque la tristezza inevitabile di questi momenti, possa lasciar spazio a nuove sensazioni di speranza. Il mio abbraccio più grande va alla famiglia Annunziata, alla compagna e soprattutto alla cara Martina, che nella circostanza peggiore della sua giovane vita, ha fornito prova di enorme maturità, onorando al meglio, con il suo atteggiamento, la figura del padre.
Ciao caro Fabio, con i colleghi avremo modo di ripercorrere i bei momenti trascorsi insieme e ti penseremo ogni qual volta in cuffia sentiremo dire: pronto slomo uno, pronto slomo due…
Chissà tu non possa sovrintendere da sopra, a tutti noi…
Con amicizia e affetto.
Simone